BUOOOOOOOOOONGIORNNNNOOOOOOO.........................
CLUBS KIDS B2B CLULTURE CLUB
AVRETE GIA' INTUITO IL PERSONAGGIO CHE TRATTEREMO OGGI E ALLORA SIGNORI E SIGNORE, RAGAZZI E E RAGAZZE, BAMBINI E BAMBINE, NEONATI E NEONATE, MISTER " BOY GEORGE".
YOU ALREADY 'INTUITION THE CHARACTER THAT WILL PROCESS TODAY AND THEN AND LORDS LORD, BOYS AND GIRLS, CHILDREN AND CHILDREN, BABIES AND Baby, MISTER "BOY GEORGE".
Boy George, pseudonimo di George Alan O'Dowd (Londra, 14 giugno 1961), è un cantante e disc jockey britannico di origini irlandesi. Autore di canzoni (soprattutto dei testi) e icona di trasgressione, giunto alla celebrità, negli anni ottanta, col suo primo gruppo, i Culture Club, George O'Dowd, oltre che come Boy George, ha inciso e prodotto, e continua tuttora a farlo, sotto diversi pseudonimi (Angela Dust) oppure celato dietro progetti collettivi (Jesus Loves You, Dubversive) o band
solo virtualmente tali, di cui costituisce sempre il componente
fondamentale, quando non addirittura l'unico (come nell'ultima trovata,
che risponde al nome di The Twin). In tutti i casi si tratta di cosiddetti «nomi parlanti» (come era già
con «Culture Club», traducibile come "Club culturale", o con i nomi
provvisori inizialmente adottati dalla band - cfr. infra). «Angela Dust» è infatti un palese richiamo all'espressione inglese «angels' dust», la "polvere degli angeli", in cui è chiaro il riferimento all'allucinogeno fenciclidina. «Jesus Loves You», invece, è una vera e propria frase di senso
compiuto, che significa "Gesù ti ama" o "Gesù vi ama"; nonostante la
scelta del personaggio che rappresenta il Cristianesimo per antonomasia, il progetto è per lo più basato sulla commistione di elementi religiosi di diversa provenienza, soprattutto orientale, legati in particolare al movimento Hare Krishna. «Dubversive» è una parola macedonia costituita da «dub» "doppio" (anche nome di un sotto-genere del reggae) e «subversive» "sovversivo", suggerendo l'idea di anarchia musicale, un essere (o alter-ego) completamente al di fuori del sistema artistico stabilito (e, non a caso, l'album relativo non verrà mai pubblicato, proprio per non scendere a compromessi di alcun tipo). «The Twin», progetto in cui l'artista riprende il look estremo del performer Leigh Bowery - il cui significato collettivo
è "i gemelli", ma che può essere tradotto anche al singolare, "il
gemello" - riprende il tema del doppio e si pone come richiamo
ambivalente, da una parte al segno zodiacale del cantante, nato,
appunto, sotto il segno dei Gemelli (che in inglese si dice, in realtà,
«Gemini», dal latino, ma lo stesso George ha sottolineato il particolare), e dall'altra al look letteralmente rubato a Bowery, copiato fin nei minimi dettagli, dalle sue particolarissime mise che sfidano la gravità, al trucco pesantissimo ed estremamente teatrale, già da lui adottato nel musical da lui stesso composto, musicato e interpretato, Taboo, basato sulla colorata vita nei club gay degli anni ottanta,
in cui l'artista ha però deciso di interpretare, invece che se stesso
(uno dei personaggi in scena), proprio il controverso ruolo di Leigh
Bowery, a quanto pare fatto su misura per il suo continuo bisogno di
sperimentazione, specie di valvola di sfogo creativo, che avrebbe poi
dato vita, come lui stesso ha dichiarato, in rete, su MySpace, nella pagina da lui scritta, al più recente dei suoi progetti, appunto, The Twin. Gli inizi George nasce in una numerosa famiglia appartenente alla classe
operaia, originaria di Thurles, nella contea di Tipperary. Ben noto
sulla scena londinese, il suo stile androgino cattura l'attenzione del dirigente musicale Malcolm McLaren (creatore e manager dei Sex Pistols), che ne organizza l'esibizione in vari spettacoli, assieme ai Bow Wow Wow di Annabella Lwin, gruppo musicale gestito dallo stesso McLaren. George, che si esibisce dal vivo con il suo primo soprannome, Lieutenant Lush ("Luogotenente Beone"), forte anche di una particolare voce soul,
calda e potente, che diventerà, nell'immediato futuro, uno dei suoi
marchi di fabbrica più apprezzati, ben presto ruba la scena alla Lwin,
motivo per cui l'unione tra l'artista e la band, che comunque ruota
interamente attorno alla figura della cantante, dotata di una
personalità piuttosto forte e dal carattere altrettanto determinato, ha
breve durata, essendo fin troppo evidente l'inconciliabilità tra i due,
nonostante tutto accomunati da numerose caratteristiche tra loro
contrastanti. Tra l'altro, in séguito, McLaren rivelerà di aver
arruolato George nei Bow Wow Wow al solo scopo di scuotere Annabella (e
non per ampliarne l'organico, come aveva fatto credere ad entrambi), la
quale, secondo il mentore (del tutto privo di scrupoli e solamente
attento ai suoi interessi personali, invece, secondo George),
necessitava di una simile spinta, per acquisire la sicurezza definitiva,
che in fondo ancora le mancava, nelle sue innate capacità di leader, caratteristiche tutte condivise da George, che il futuro frontman dei Culture Club
avrebbe mostrato, di lì a poco, non solo a un basito McLaren (che,
comunque, nonostante il gioco sporco, aveva sempre creduto seriamente
nelle sue potenzialità, a suo parere, neanche troppo latenti), ma al
mondo intero. Sin dagli inizi della sua carriera, l'immagine di Boy George
(androgina e pesantemente avvolta dal make-up) si è scontrata con quella
di Pete Burns, leader storico dei Dead or Alive.
Questa è una delle "guerre" di immagine più rappresentative degli anni
'80, in quanto sia George che Burns hanno sempre sostenuto di essere
stati "i primi a vestire in quella mise, e di essere stati copiati
dall'altro".I Culture Club Reduce dalla fugace avventura coi Bow Wow Wow, che gli è servita, comunque, come assaggio della dimensione live e di com'è far parte di una band, Boy George, che ha già mosso i primi passi nel mondo artistico, posando per diversi servizi fotografici, finendo anche su qualche copertina, decide di voler intraprendere proprio quella carriera, e si unisce così al bassista Mikey Craig,
che ha visto una sua foto su una rivista e, rimasto colpito dal suo
straordinario look, incontratolo in un club, gli propone l'idea del
gruppo musicale. I due creano una band, e si ribattezzano
collettivamente «In Praise Of Lemmings» "in lode dei lemming", nome che viene subito abbandonato, e a loro si unisce anche Jon Moss, che aveva già suonato la batteria come membro di alcuni gruppi più o meno noti, quali The Damned, gli Adam and the Ants e i London (e che avrà, all'insaputa degli altri membri della band, una lunga e turbolenta relazione sentimentale proprio con George).[1] Poco tempo dopo, a causa dell'insoddisfacente collaborazione con un altro chitarrista, Suede (che ancora compare nelle primissime foto pubblicitarie del gruppo), entra nella band Roy Hay, e un altro nome, Sex Gang Children
("i bambini della cricca del sesso"), su precisa richiesta di Jon,
viene abbandonato (diventerà quello di un gruppo guidato da un
conoscente di George, Andy Hayward "Sexgang") in favore di Culture Club. Infatti, dopo aver realizzato che la band è formata da Boy George alla voce, di origini anglo-irlandesi e tradizioni ebraiche (che nel modo di vestirsi e comportarsi rende manifesta a tutti la sua omosessualità, anche se per il coming out pubblico ci vorrà ancora del tempo), da un giamaicano di pelle nera al basso, da un batterista, anche lui ebreo, adottato da una famiglia benestante, che da tempo risiede nel Regno Unito, e da un chitarrista anglo-sassone, decidono di conseguenza di chiamarsi Culture Club, sempre su consiglio del più esperto dei quattro, Jon, che oltre ad essere un batterista ottimo e navigato, ed un eccellente percussionista, all'avanguardia in fatto di strumenti ritmici
(in particolar modo, strumenti percussivi che creano il sound tribale
così tipico del primo periodo dei Culture Club), possiede anche una
spiccata tendenza organizzativa, che metterà subito al servizio del
gruppo (sarà proprio lui, infatti, a consegnare, nelle mani giuste, il demo che li porterà al loro primo contratto discografico). La band firma dunque con la Virgin Records in Gran Bretagna, e con la Epic negli Stati Uniti, dato che la Virgin, all'epoca, non è ancora presente sul mercato statunitense, pubblicando il primo album, Kissing to Be Clever, nel 1982, dopo aver presentato un demo di tre pezzi al produttore Steve Levine e all'executive attivo nell'industria discografica John Howard, entrambi dotati di un grande talento, alla ricerca di gloria e di una band con cui lavorare (vedi Culture Club Collect - 12" Mixes Plus/Culture Club Remix Collection,
per saperne di più sulla storia dei primi Culture Club, dalla scoperta
avvenuta con il primo demo, ai grandi successi mondiali, fino alla
pubblicazione del terzo album, Waking Up with the House on Fire, con cui ottengono la loro seconda Numero 2 britannica, ma anche il loro primo flop). Il primo singolo, "White Boy", non ottiene un grande successo e non entra in classifica
tra i primi 100, raggiungendo soltanto il Numero 114, ma George è
comunque felice, perché «five thousand people still bought my single and
didn't even know me» ("cinquemila persone hanno comunque comprato il
mio singolo senza neanche conoscermi"). Anche il singolo successivo,
"I'm Afraid of Me", non diventerà mai un grandissimo successo, pur
arrivando, stavolta, esattamente al Numero 100, 14 posizioni più in alto
del precedente 45 giri. La strada verso la vetta sembra quindi terribilmente (e pericolosamente, vista la firma del contratto con una major) lenta. Ma quando viene pubblicato il terzo singolo, "Do You Really Want to Hurt Me", romantica ballata reggae,
la band finalmente sfonda. Il singolo, che qualcuno interpreta (forse,
non del tutto erroneamente...) come un brano sul sado-masochismo, arriva
ufficialmente al numero 1 in 16 paesi (Numero 2 negli Stati Uniti e in Italia), e il gruppo diventa una presenza fissa alle radio statunitensi e sul nuovo network musicale MTV. A questo terzo singolo, il primo di enorme successo, seguono "Time
(Clock of the Heart)" - la quale, espressamente realizzata come séguito
ideale di "Do You Really Want to Hurt Me", rappresenta, per il gruppo,
fino ad allora orientato verso sonorità caraibiche, tribali e reggae, una decisiva svolta in direzione pop-soul,
stavolta su precisa indicazione di Roy, al quale tocca la palma di
esperto deiuattro, dal punto di vista strettamente musicale - e "I'll
Tumble 4 Ya" (tratta ancóra dal primo fortunato album), arrivati
rispettivamente al Numero 2 al Numero 9 nella classifica americana. Questo dà ai Culture Club l'onore di essere la prima band, dopo i Beatles, ad avere avuto ben tre presenze, nella Top Ten dei Billboard Hot 100, con altrettanti brani tratti tutti dall'album d'esordio (negli USA, infatti, il brano "Time (Clock of the Heart)", assente dall'edizione europea di Kissing to Be Clever, viene aggiunto, come decimo brano, alle nove tracce originarie dell'LP, in apertura o chiusura del lato 2, a seconda delle versioni realizzate per quest'ultimo). Il 1983 e il 1984 rappresentano gli anni d'oro, in cui il gruppo raggiunge l'apice della fama, dominando le classifiche mondiali, MTV e le copertine delle riviste, in gran parte grazie all'uscita del secondo album, Colour by Numbers, che continua nella chiave soul
aperta dal quarto singolo, "Time (Clock of the Heart)". Il primo
singolo contenuto nel nuovo album, "Church of the Poison Mind", che,
testato dal vivo, nella parte finale del tour d'esordio, anticipa il secondo lavoro di diversi mesi, con la partecipazione vocale massiccia di Helen Terry (già utilizzata sulla prima Numero 1, la corista prende parte, per la prima volta, anche al relativo videoclip, insieme al gruppo), entra nella Top 10, arrestando la sua ascesa soltanto dopo aver raggiunto il Numero 2, sospinta da un trascinante ritmo, in perfetto stile Motown. Il secondo nuovo singolo, "Karma Chameleon", decide invece di andare ben oltre, raggiungendo sia la vetta inglese che quella statunitense, e restando al Numero 1 per quattro settimane consecutive negli Stati Uniti e per sei settimane nel Regno Unito,
dove diventa in breve il singolo più venduto dell'anno, con 1.300.000
copie vendute nella sola madrepatria, nonostante la tarda pubblicazione
annuale, avvenuta a settembre
inoltrato. "Karma Chameleon" diventa Numero 1 anche in numerosi altri
paesi, costituendo il più grande successo in assoluto del gruppo; nonché
uno dei brani più popolari di tutti i tempi, ancora oggi tra i classici
degli anni ottanta,
e tra i brani più noti e richiesti in generale. Il terzo e il quarto
singolo, "Miss Me Blind" e "It's a Miracle", entrano rispettivamente
nella Top 10 e nella Top 20 negli USA ("It's a Miracle" arriva fino al
Numero 4 nel Regno Unito, dove "Miss Me Blind", invece, non viene
affatto pubblicata), mentre l'ultimo singolo estratto, "Victims",
intensa ballata orchestrale, considerata all'unaniminità il capolavoro indiscusso del gruppo, aggiunge un altro successo in Gran Bretagna, dove, nonostante i pochissimi passaggi radiofonici, raggiunge comunque il Numero 3, nel periodo di Natale del 1983, e arriva al Numero 2 in Italia, dove solo "Do You Really Want to Hurt Me" risulterà avere ottenuto un successo maggiore (unica Numero 1 per il gruppo nella penisola), facendo meglio persino di "Karma Chameleon" (non andata oltre il Numero 3), e ripetendo l'impresa anche nella classifica annuale generale del paese. Il gruppo si porta a casa un Grammy come «Best New Artist, Group or Duo» ("Migliore Artista/Gruppo/Duo Esordiente"), mentre George dice via satellite
al pubblico: «Thanks America! You've got style and taste, and you know a
good drag queen when you see one...» ("Grazie America! Avete stile e
gusto, e sapete riconoscere una drag queen con le carte in regola,
quando ne vedete una..."), frase con la quale si ritrova a fare, quasi
inconsciamente, un inaspettato, e forse prematuro, coming out,
che, dopo anni di allusioni velate e di ambiguità gridate ai quattro
venti, sembra finalmente fare chiarezza sulla sua sessualità, togliendo
però tutto il gusto insito nel desiderio di scoprire ciò che ancora è
ignoto, privando in questo modo sia il cantante che il gruppo, che da
lui fortemente dipendeva, di ciò che, fino ad allora, aveva esercitato
il fascino più attraente agli occhi del pubblico. Colour by Numbers
arriva a vendere quasi cinque milioni di copie in tutto il mondo, buona
parte delle quali nei soli Stati Uniti, facendo dei Culture Club la
band più importante del momento. Anni dopo, la rivista "Rolling Stone"
inserirà questo album nella Top 100 degli album migliori di sempre,
mentre le ricerche congiunte della AARI americana e della BPI inglese
hanno collocato il disco al Numero 87 nella classifica dei 100 album più
venduti degli anni ottanta, fissando a 4.900.000 le copie vendute, all'epoca, in tutto il mondo. Colour by Numbers
ha comunque tagliato il traguardo dei 5.000.000 di esemplari, alla fine
del periodo di riunione del gruppo, nel corso del fortunato quinquennio
1998-2002, quando è stato ristampato in CD rimasterizzato, con 5 bonus tracks, costituite dai lati B dei vari singoli (tra questi, la versione orchestrale strumentale della ballad "Victims", la cover live di un vecchio brano anni sessanta, "Melting Pot", con cui la band chiudeva i propri concerti dal vivo, e "Colour by Numbers", la title-track dell'intero 33 giri,
curiosamente esclusa dalla sua tracklisting originaria - una
consuetudine ripetuta per ben 3 volte dai Culture Club con i propri
album). Lo strabiliante look di George ha ispirato molte gare di sosia
in tutto il mondo, e il suo volto è diventato l'immagine dei Culture
Club per antonomasia. Con il suo stile di vita alquanto stravagante,
l'artista è diventato, inoltre, un idolo alternativo per gli adolescenti
dell'epoca, che, a distanza di un paio di settimane dalla prima
apparizione televisiva della band, sul celeberrimo "Top of the Pops"
(avvenuta, tra l'altro, anzitempo, quando la loro prima Numero 1 era
ancora soltanto nella Top 20, a causa dell'indisposizione di un altro
artista), volevano vestirsi come lui (ragazze e ragazzi, senza
distinzione, fatto che lo ha reso il capostipite dei cosiddetti gender-benders,
individui asessuati o unisex, tesi ad eliminare proprio le barriere tra
i sessi: «Who's got the new boy gender?», come recita uno storico verso
di "I'll Tumble 4 Ya", "Chi ha capìto il genere del nuovo ragazzo?", o
anche "Chi sa il nuovo genere del ragazzo?"). Il suo fascino è dipeso
dalla sua amabilità, dalla sua intelligenza e dal suo spirito vivace. A
lui è attribuita una delle frasi più famose e più citate degli anni
ottanta, originariamente pronunciata durante un'intervista televisiva,
rilasciata a Barbara Walters:
«I prefer a nice cup of tea to sex» ("Preferisco una buona tazza di thè
al sesso"), anche se, molti anni dopo, George ha rivelato la totale
falsità di questa affermazione, addirittura rovesciandola, nei racconti
più piccanti della sua prima autobiografia, dove si parla di "sesso
selvaggio, fatto al buio, sulle scale, senza neanche riuscire ad
arrivare su un divano". Anche il fatto che sapesse effettivamente
cantare e che avesse una voce soul inconfondibile (definita dal collega Rod Stewart
come "una delle più belle voci soul di tutti i tempi") costituivano
attributi di tutto rispetto, anche se, all'epoca, spesso sottovalutati. Alla fine del 1984, nel periodo di Natale, Boy George compare, con una chioma rosso fiammante, nel ruolo di uno dei cantanti principali tra gli artisti della Band Aid, anche se il suo contributo vocale è l'ultimo ad essere inciso (chiamato dall'irlandese Bob Geldof mentre è a New York,
George riesce a prendere l'ultimo aereo e ad arrivare in tempo per
finire il brano, anche se non figura né nelle immagini pubblicitarie né
nel grande coro, entrambi precedenti al suo arrivo in extremis), nel
singolo di beneficenza, "Do They Know It's Christmas", realizzato per contribuire ad arginare il diffondersi della carestia in Etiopia. Il successo mondiale del singolo, realizzato dal mega-gruppo britannico/irlandese, conduce alla immediata risposta statunitense di "We Are the World",
dai risvolti veramente globali, che portano invece al timido tentativo
italiano, che vede un'esigua cerchia di artisti nostrani piuttosto in
vista, come Vasco Rossi, Gianna Nannini, Patty Pravo e Loredana Berté, misurarsi con un classico della musica italiana, arci-noto al livello internazionale, quale Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno,
pubblicata nella nuova versione collaborativa, quasi sussurrata
rispetto ai gridi esteri, ma comunque apprezzabile per il gesto e il
risultato finale, con il titolo con cui è più conosciuta, vale a dire Volare. Nel 1985, quando i Culture Club pubblicano il singolo isolato "Love Is Love", tratto dalla colonna sonora del film Electric Dreams (curata dal produttore italo-statunitense Giorgio Moroder, e contenente anche "Now You're Mine", un pezzo cantato dalla corista Helen Terry, oltre ad un altro brano della band, la brevissima chiccha "The Dream", a cui spetta un ruolo di spicco all'interno della pellicola, con un video
esclusivamente dedicato alla canzone), singolo che non vedrà mai la
luce nella madrepatria, e diventerà invece un grandissimo successo in Giappone e in Italia, Boy George è ormai diventato un nome familiare in molti paesi del mondo. Nel 1986, il cantante fa il suo ingresso nel mondo del cinema, recitando, come protagonista, in un episodio della serie TV A-Team, appositamente intitolato "Cowboy George",
portandosi dietro anche gli altri tre membri della band, ai quali viene
però affidato solamente un ruolo secondario. La storia, insomma, sembra
ripetersi, e la finzione ricalca la realtà: il Boy più famoso del
mondo, con la sua personalità straripante e la sua voce inconfondibile,
finisce con l'offuscare i suoi compagni. La trama dell'episodio del telefilm ne è un esempio chiaro e lampante, fin dal titolo, in cui si allude soltanto al nome del futuro solista,
seppur modificato in «Cowboy George» (che, comunque, lo contiene al suo
interno). Nel resto della pellicola, mentre lui è il protagonista
indiscusso, l'unico rivale degno di questo nome è il leggendario Mister
T, con la sua chioma moicana e i suoi pesantissimi gingilli d'oro,
d'argento e di pelle, tra le collane al collo e i bracciali ai polsi,
sparsi un po' ovunque sull'enorme corpo nero. Gli altri tre membri della
band arrivano invece soltanto negli ultimi dieci minuti scarsi, per
interpretare due pezzi in playback: l'ultimo recente singolo dell'epoca, "God Thank You Woman", e il mega-successo planetario, "Karma Chameleon", particolarmente adatto, con il suo andamento country, all'ambientazione del set (nella fiction, idealmente suonati dal vivo, i due brani sono in realtà le versioni originali di studio presenti sui relativi album, e, almeno nella versione doppiata in italiano, "God Thank You Woman", già colpevole di aver regalato alla band il suo secondo disastroso flop, dopo "The Medal Song" del 1984, viene persino montata in asincrono, con le labbra del cantante che non rispettano il lipsync,
e le mani e le dita dei musicisti che anticipano o ritardano le note
sui rispettivi strumenti - particolarmente disastrosi proprio Jon e
George, amanti clandestini, all'epoca in disastrosa rotta anche nella
vita reale).
Comunque, i due album dei Culture Club successivi a Colour by Numbers (Waking Up with the House on Fire del 1984 e From Luxury to Heartache del 1986)
riscuoteranno molti meno consensi rispetto ai primi due, e la band
riuscirà ad ottenere soltanto altre due vere hit secondo i propri
altissimi standard, "The War Song" (Numero 2 nel Regno Unito, nel 1984) e "Move Away" (Numero 7 nel Regno Unito, nel 1986), accanto al successo minore statunitense "Mistake No. 3" (l'unica ballad del terzo album - definita dal collega George Michael
il pezzo migliore di un disco generalmente stroncato dalla critica,
anche se molto amato dai fans - che non verrà comunque mai pubblicata in
Gran Bretagna, mentre in Italia esce una specie di singolo doppio lato A, che contiene anche "Love Is Love"), e i due citati flop,
costituiti da "The Medal Song" e "God Thank You Woman". Quanto a questi
ultimi, entrambi non vanno oltre la Top 40: un fallimento totale, come
accennato, per un gruppo del calibro dei Culture Club, senza contare che
il terzo singolo pubblicato negli USA da From Luxury to Heartache,
"Gusto Blusto", diventerà l'unico singolo in tutta la storia dei
Culture Club a non entrare nemmeno nelle parti più basse della
classifica, cioè tra i primi 100! Questo può essere in parte dovuto alla
mancanza di un relativo video promozionale, che non viene girato perché
la band si è già praticamente sciolta, e sta per scoppiare lo
scandalo-droga che trascinerà George, ancora una volta, ma per altri
motivi, sulle prime pagine di tutti i giornali e su tutti i notiziari
radio-TV in tutto il globo.
Nel corso degli anni, intanto, George aveva infatti avuto una
relazione con il batterista del suo gruppo, Jon Moss, e quando il
rapporto era iniziato a crollare, il cantante aveva incominciato a fare
pesante uso di droghe, per combattere la depressione. Sarà proprio
questo a provocare la repentina spirale discendente della band, finché i
Culture Club non si scioglieranno del tutto, nel 1986, subito dopo la pubblicazione del quarto album, From Luxury to Heartache, appena all'inizio del tour
per la promozione dello sfortunato disco. George, difatti, non riesce
più a lavorare con Moss, oltre al fatto che ha iniziato a prendere
l'abitudine di presentarsi durante gli spettacoli dal vivo completamente
stravolto, sotto l'effetto della droga (celebre a questo proposito è
uno show tenutosi in Grecia, nel 1986, a testimonianza del quale circola in rete, su YouTube, un video live che ripropone la performance di Heaven's Children,
brano di chiusura del lato 1 del quarto album, programmato come quarto
singolo, e mai uscito come tale, proprio per via di quanto sarebbe
successo a breve termine; nel video il cantante appare "fatto"; e riceve
anche una sassata proveniente dal pubblico, probabilmente arrabbiato
per la sua penosa performance). Un segno dell'imminente rottura
della band era già stato il fatto che non erano apparsi su nessuno dei
due palchi allestiti per lo svolgimento del mega-evento che ha
praticamente fatto la storia della metà degli anni ottanta,
rappresentato dal Live Aid, svoltosi nel 1985, nonostante i Culture Club fossero ancora uno dei gruppi più blasonati del mondo. Quanto a George, la porta dell'inferno viene da lui varcata proprio in quello stesso 1985, e la sua iniziale dipendenza dalla cocaina si trasforma ben presto, e in modo quasi casuale, in una gravissima dipendenza da eroina;
inizia così una lotta continua contro la droga, che si trascinerà per
diversi anni, con il cantante che smetterà di farne uso, per poi subito
ricominciare, oppure, durante i lunghi e ripetuti periodi di
disintossicazione, uno dei quali trascorso nella casa di campagna di Roy Hay
e sua moglie Alison, assumendone una parte di nascosto, e gettandone
un'altra nella toilette, come racconta lo stesso George nella sua prima autobiografia, Take It Like a Man.
Come detto, l'artista comincia a comparire in pubblico sotto l'effetto
della droga, tentando persino di fare dei concerti in quello stato. Pian
piano, alla cocaina e all'eroina si aggiungono vari altri stupefacenti,
e il fratello di George, tentando disperatamente di salvare il suo più
famoso congiunto dalla morte, compare alla televisione nazionale
britannica, suonando un campanello d'allarme nei suoi confronti. Alcuni
dei collaboratori del cantante erano già morti di overdose, ma la vicenda raggiunge il picco massimo quando il musicista americano Michael Rudetsky,
il quale, molto vicino al cantante (aveva composto con il gruppo
"Sexuality", brano di chiusura del quarto album, sul quale aveva anche
suonato), viene trovato morto per overdose nella casa di George a Londra, in una delle tante Well Road della capitale inglese, nel quartiere di Hampstead.
Questo evento avrebbe pian piano portato George ad abbandonare l'uso di
stupefacenti, ma all'epoca, l'avvenimento ha come unicorisultato
l'arresto del cantante e il suo continuo peggioramento. La vita dopo i Culture Club La Virgin Records pianifica, a questo punto, una campagna promozionale statunitense, e George passa definitivamente dalla Epic, in America, alla Virgin in tutto il mondo. Il primo album solista di George, pubblicato nel 1987, dopo lo scioglimento della band, s'intitola Sold. Il long playing riscuote un discreto successo nel Regno Unito, e moltissimo in Italia
(dove tiene fede al suo titolo, «venduto», diventando l'album in
assoluto più venduto e arrivato più in alto in classifica di tutti gli
album mai pubblicati dai Culture Club o da Boy George come solista, con o
senza i Jesus Loves You), dando vita a numerosi singoli di successo. Tra tutti quanti, il primo singolo, la cover "Everything I Own", raggiunge la posizione Numero 1 in Gran Bretagna, si ferma soltanto al Numero 2 in Italia, ed è il disco più venduto in tutta Europa
per due settimane consecutive, ma nonostante ciò, e nonostante i tre
singoli successivi, "Keep Me in Mind" (Numero 3 in Italia), la title-track "Sold" (Numero 18 in Italia) e la romantica ballata "To Be Reborn", entrino tutti nella Top 30 nel Regno Unito,
così come l'album, che raggiunge il Numero 29 nella relativa classifica
britannica, e il Numero 5 in Italia (Numero 22 nella graduatoria
generale di fine annata 1987, nessun altro suo album o dei Culture Club ha mai raggiunto un tale risultato, nemmeno Colour by Numbers,
che non è andato oltre, rispettivamente, il Numero 9 e il Numero 31
nella classifica annuale italiana), George non riuscirà a replicare quel
successo negli USA,
dove ottiene invece un successo minore con il brano "Live My Life"
(Numero 40 negli Stati Uniti, che, al contrario, non arriva più in alto
del Numero 62 nella madrepatria), tratto dalla colonna sonora del film Hiding Out, pubblicato come maxi singolo promo alla fine del 1987, e come regolare singolo nel 1988. Il successivo album pubblicato da Boy George negli USA sarà High Hat, del 1989, costituito da canzoni tratte dai suoi due album solisti (Tense Nervous Headache del 1988 e Boyfriend dello stesso 1989) pubblicati singolarmente in Europa, dopo Sold. Come album, High Hat rappresenta uno dei suoi lavori più pubblicizzati in America, ma viene sottovalutato, nonostante contenga l'eccellente pezzo dance R&B "Don't Take My Mind on a Trip" (il quale, già estratto come singolo di apertura da Boyfriend, viene prodotto da Teddy Riley e leggermente remixato per l'inserimento su High Hat)
e vari altri brani con le carte in regola: la lenta e appassionata "I'm
Not Sleeping Anymore", il gioiellino musicale e inno all'amore
inter-razziale "Girl with Combination Skin", i due singoli tratti da Tense Nervous Headache, "Don't Cry" (Numero 17 in Italia e "morto di morte solitaria in Gran Bretagna", dove annega nei bassifondi della classifica, incagliatosi al Numero 60, come ricorda George in Take It Like a Man) e "Whisper" (mai pubblicato nel Regno Unito), e gli altri due singoli tratti da Boyfriend, la stralunata "Whether They Like It or Not" (che somiglia curiosamente al brano "Li-be-llu-la" della cantante italiana Fiordaliso) e "You Found Another Guy", uno dei tanti brani che George continua ad indirizzare a Moss, e che diventa un successo underground nei club statunitensi Mentre la disimpegnata "Don't Take My Mind on a Trip" diventa, su formato singolo, un successo R&B americano di modeste proporzioni e raggiunge il Numero 20 in Italia (mentre si ferma addirittura al Numero 68 in Gran Bretagna),
molti dei brani pubblicati successivamente riscuoteranno minore fortuna
un po' ovunque, a causa del loro peculiare status di canzoni di
protesta (una novità per il repertorio dell'artista), soprattutto contro
le limitazioni britanniche all'educazione sessuale e relativamente alle
necessità degli studenti gay. Tutto ha inizio con la nota «Clausola
28», da cui prende il nome il singolo "No Clause 28" (Numero 17 in
Italia), poi riproposto in varie versioni remixate negli anni
successivi, una delle quali, alternativamente nota come "No Clause 28
High Energy Remix" o come "No Clause 28 Pascal Gabriel Mix", oltre ad
essere pubblicata indipendentemente come maxi singolo diretto al mercato
dei club, verrà successivamente inserita prima su Boyfriend, nel 1989, e poi su Jesus Loves You - The Martyr Mantras, nel 1990. Angela Dust e l'etichetta indipendente More Protein Nel 1989, George forma la sua propria etichetta, la More Protein (sempre distribuita dalla major Virgin),
dando voce ad artisti di notevole talento da lui scoperti. Il più
grande successo commerciale ottenuto dall'etichetta è stato senza dubbio
il brano dance underground "Everything Starts With An «E»", attribuito al gruppo noto come E-Zee Possee, che ha avuto una vita piuttosto breve, di cui ha fatto parte anche la rapper amica di George, MC Kinky, che aveva già avuto modo di esibire il suo stile vocale unico, nel cosiddetto toasting che scandiva il reggae acido di "Kipsy", uno dei brani di punta dell'album Tense Nervous Headache (anche se mai pubblicato come singolo indipendente, "Kipsy" compare nel cofanetto Culture Club - Box Set, del 2002, con un intervento della rapper molto più lungo e una base completamente diversa, molto più cupa e ancora più acida dell'originale). Nell'ambito della propria etichetta, la More Protein, non troppo
sicuro di quanto stava facendo al momento, o almeno in cerca di solide e
rassicuranti conferme, George O'Dowd, già da anni ormai ribattezzatosi
Boy George, il nome che l'ha portato al successo mondiale, adotta un
secondo nuovo pseudonimo, Angela Dust (un chiaro richiamo
all'espressione inglese «angels dust», la "polvere degli angeli", che
suggerisce l'utilizzo specifico di droghe in polvere), impiegandolo - al
di fuori dell'esperienza coi Culture Club
e anche al di fuori della sua carriera prettamente solista in quanto
Boy George - come autore e produttore di brani per il gruppo satellite
che di lì a poco formerà, i Jesus Loves You, altro marchio creato a
scopo di protezione, per poter sperimentare nuovi percorsi musicali e
stili vocali, senza dare troppo nell'occhio e, soprattutto, con la
possibilità di non uscire allo scoperto, di non compromettersi
irrimediabilmente in caso di flop. Lo pseudonimo Angela Dust verrà
utilizzato soprattutto nel primo periodo di attività dei nascenti Jesus
Loves You, mentre, da un certo punto in poi, l'artista riassumerà il
nome anagrafico di George O'Dowd (ancora in uso sulla
pluralistica "No Clause 28"), anche se solamente per firmare le
composizioni, mentre manterrà Angela Dust come alias per il lavoro di
produzione, creando così una specie di sdoppiamento artistico. Questo
suo secondo nome d'arte viene utilizzato per la prima volta nella
composizione del brano d'esordio dei Jesus Loves You, intitolato "After
the Love", il cui co-autore è Jon Moss, già batterista dei Culture Club ed ex amante dello stesso Boy George. Come Angela Dust, e all'interno della nuova band dei Jesus Loves You
(in realtà, come detto, più una copertura per il solo cantante, che un
vero e proprio gruppo), dal cui organico variabile e misterioso uscirà
però un unico, fondamentale membro fisso, John Themis, chitarrista prodigio e produttore autodidatta (quinto membro virtuale durante la riunione dei Culture Club nel 1998-2002),
George pubblicherà un pezzo che, nonostante le basse posizioni
raggiunte nelle classifiche, sarà un successo di proporzioni gigantesche
nei club underground, intitolato "Generations of Love", il quale, nella
prima versione non entrato neanche nella classifica britannica tra i
primi 75, e in una seconda pubblicazione remixata classificatosi al
Numero 35, diventerà, nel corso del tempo, remix dopo remix, apprezzato
brano d'autore e la traccia più remixata in tutta la storia musicale di
Boy George, dei Culture Club, dei Jesus Loves You e quant'altro, con più
di 15 diverse versioni nel corso degli anni. Questo periodo vedrà anche
il rientro di Boy (o Angela Dust) nelle classifiche inglesi con il
pezzo "Bow Down Mister" (Numero 27), il quale, inizialmente scritto per
un primo tentativo di riunione dei Culture Club, poi fallito, trae
l'ispirazione dal suo recente coinvolgimento nel movimento Hare Krishna (vedi sotto)I Jesus Loves You L'avventura con i Jesus Loves You, per lo più orientati verso sonorità dance, aci house e techno, con qualche rarissima concessione alla musica country e al genere ballad (ampiamente utilizzato, invece, dai Culture Club,
che, all'epoca, anzi, si sono addirittura prodigati per riportare in
vita un genere musicale ormai praticamente moribondo, seguìti poi da un
gran numero di altri gruppi e solisti, come George Michael e Wham!, Duran Duran e Spandau Ballet,
solo per citarne alcuni tra i più noti), ha inizio con un timido
singolo di prova, "After the Love", inizialmente isolato, uscito nel 1989, che non ottiene un grandissimo successo di classifica (Numero 68 nel Regno Unito),
ma viene comunque accolto positivamente dalla critica e dai fans. Il
disco viene stampato dalla neo-etichetta personale di George, la citata
More Protein, che pubblica anche l'unico album dei Jesus Loves You, Jesus Loves You - The Martyr Mantras o semplicemente, e più correttamente, The Martyr Mantras.
Per paura che non venga riconosciuto come un prodotto del più noto
artista, negli USA, il lavoro è comunque accreditato al solo Boy George,
mentre in moltissimi paesi, uno sticker adesivo, aggiunto sotto al
titolo, specifica che il marchio «Jesus Loves You» è, di fatto, «A
Project by Boy George», che indica, appunto, "Un progetto di Boy
George". L'album non è un campione di vendite, ma sicuramente dà a
George quella sicurezza di cui, in quel preciso momento, l'artista ha
bisogno per andare avanti. Difatti, il disco interrompe la sua
consuetudine, mutuata dal gruppo di provenienza, di far uscire un album
l'anno, e dopo la pubblicazione di The Martyr Mantras, passeranno circa cinque anni, prima di ascoltare un nuovo long playing del cantante (Cheapness and Beauty, dato alle stampe soltanto nel 1995). L'album dei Jesus Loves You produce quattro singoli e una miriade di remix:
oltre al singolo d'esordio, "After the Love", gli altri tre estratti
sono: "Generations of Love" (disastroso Numero 80, che nel corso degli
anni ha generato più di venti versioni remixate, compresa l'unica che è
entrata in classifica, il remix del 1991, al Numero 35); "One on One"
(brano più conosciuto nella versione remixata dai Massive Attack,
in ogni caso l'unico a non entrare neanche nelle parti più basse della
Top 75 britannica, fermandosi invece al Numero 83); e il doppio lato A,
quarto (e di fatto quinto) estratto, "Bow Down Mister"/"Love Hurts", il
quale, noto soprattutto per il primo dei due brani, dalle accentuate
sonorità indiane (riconducibili al movimento Hare Krishna,
a cui George si era già da un po' avvicinato, con cauto interesse e
un'enorme curiosità), ottiene abbastanza successo un po' ovunque,
segnando il ritorno in classifica dell'artista nel Regno Unito, dove
raggiunge il Numero 27, nella primavera del 1991. I Jesus Loves You avrebbero dovuto registrare un secondo album, che doveva intitolarsi Popularity Breeds Contempt, ma che non ha mai visto la luce. Di quelle sessions, rimane soltanto l'EP, uscito nel 1992, noto con il titolo di "Jesus Loves You - Sweet Toxic Love EP", oppure, analogamente all'album della pseudo-band, semplicemente, e più esattamente, "Sweet Toxic Love EP", Numero 65 in Gran Bretagna, contenente, oltre alla title-track
(che tenta, senza troppa fortuna, visti i deludenti risultati di
classifica, di fare il verso alla riuscitissima "Bow Down Mister"),
anche altri due brani: "(Am I) Losing Control" - riproposto, dapprima,
in versione strumentale remixata, sul successivo extended play, "The Devil in Sister George EP", del 1994, e, recentemente, in versione country, nell'ultimo album di Boy George, U Can Never B2 Straight del 2002, costituito da brani inediti e da alcune ballate acustiche, maggiormente tratte da Cheapness and Beauty - e il lato B "Oh Lord", che non ha conosciuto, invece, una grande diffusione, per via del fatto che compare soltanto sul maxi-singolo in vinile, supporto ormai poco reperibile e scarsamente utilizzato; la B-side è, tra l'altro, l'unica traccia a non figurare nemmeno nel completissimo bootleg di The Martyr Mantras,
che raccoglie, di fatto, tutti i pezzi dei Jesus Loves You, anche se,
per la maggior parte, riproposti in versioni completamente diverse da
quelle originali dell'album o dell'EP. Ancora più di recente, nel 2005,
per l'esattezza, è uscito un nuovo singolo del gruppo, stavolta
accreditato però a «Jesus Loves You featuring Boy George» (dicitura già
utilizzata, in verità, in qualche paese), intitolato "Love Your
Brother", di cui esiste soltanto un maxi singolo promo, contenente
un'unica traccia, connotata, in modo per nulla originale, come «Original
Version». La vita dopo i Jesus Loves YouNel 1992, George ottiene un nuovo successo di classifica (e di critica), con una cover del The Crying Game (versione prodotta dai Pet Shop Boys), inclusa nel film omonimo (uscito però in Italia come La moglie del soldato,
mentre la traduzione letterale del titolo originale sarebbe "Il gioco
del pianto"), che scala la classifica americana, fino ad entrare nella
Top 20 dei Billboard Hot 100. Nonostante abbia avuto altri successi solisti nel Regno Unito dopo lo scioglimento della band, compresa la stessa The Crying Game, Numero 22 nella madrepatria, questo rappresenta il suo primo successo negli USA dopo il singolo "Move Away" dei Culture Club, uscito nel 1986.
Comunque, George non sfrutta molto questo ritorno al successo, con
l'immediata pubblicazione di un album, come ci si sarebbe aspettati.
Quando, alcuni anni dopo, farà finalmente uscire Cheapness and Beauty, costituito per lo più da brani punk e alcune ballate acustiche
(di cui pochi comprenderanno lo strano accostamento, ma che riceverà un
plauso di critiche positive), il momento propizio è già sfumato,
nonostante l'unico brano country
del disco, "Same Thing in Reverse", praticamente bandito nel Regno
Unito a causa delle chiare allusioni gay del testo, ma soprattutto del
titolo (che descrive l'omosessualità come "La stessa cosa al
contrario"), ottiene un successo moderato negli USA. Da quell'album, il
cantante pubblica la sua versione cover del brano di Iggy Pop
intitolato "Funtime" (accompagnato da un video ambientato in un tunnel
virtuale, che dimostra come ottenere dei risultati eccellenti con un budget
ridotto al minimo). George dichiarerà in séguito che l'era di "The
Crying Game" gli ha comunque dato una immensa soddisfazione. Il suo ex
amante Jon Moss gli aveva detto, infatti, dopo la burrascosa separazione
dei Culture Club, che George non avrebbe mai avuto un altro successo di
grandi proporzioni in America senza il gruppo. George è stato più che
felice di dimostrargli che aveva torto. Boy George continua ad essere un'icona pop di fama mondiale e un DJ di successo. Ancóra una volta, ha iniziato a girare il mondo in tournée come DJ, sul finire degli anni novanta, mentre, all'inizio del Nuovo Millennio, ha recitato come protagonista nel musical londinese Taboo, basato sulla sua vita (George non ha però recitato se stesso, scegliendo invece il ruolo dell'artista di performance australiano Leigh Bowery). Taboo è stato un successo enorme nel West End di Londra, andando avanti per quasi due anni (un po' meno nella versione prodotta da Rosie O'Donnell, a Broadway, dove non è andato oltre le 100 serate). La colonna sonora
del musical, interamente scritta da Boy George, per entrambe le
versioni, quella inglese e quella americana, e per lo più interpretata
dagli attori del cast (ma il cantante compare in qualche sparso cameo
isolato), ha perso per un soffio il riconoscimento ufficiale, nonostante
l'immenso plauso ricevuto dalla critica, che non ha esitato a definirla
uno dei lavori discografici più riusciti della sua intera carriera. Nel 2003,
ha presentato un programma settimanale sulla radio londinese LBC. I
fans che hanno incontrato George di persona dicono che sia, a seconda
dei momenti, piuttosto incline o assai poco propenso a firmare
autografi. Tra i tanti fatti strani che hanno caratterizzato la sua
vita, è sicuramente da ricordare quello che lo ha visto protagonista, a
metà degli anni novanta, come presunto padre: nell'agosto del 1994, infatti, una donna californiana gli ha fatto causa, tramite un tribunale britannico, per una presunta paternità non riconosciuta. Harper Collins ha pubblicato la citata autobiografia di Boy George, Take It Like a Man, nel 1995.[2] George vi ha scritto, tra l'altro, della sua relazione con Kirk Brandon, cantante con il gruppo degli Spear of Destiny e ancor prima con quello dei Theatre of Hate,
che ha fatto causa a George, anche lui trascinandolo in tribunale.
L'artista, chiamato come imputato, ha dovuto difendersi dall'accusa di
"falsa testimonianza" lanciata contro di lui da Brandon, il quale, ormai
sposato e con prole, ha negato di aver avuto alcun rapporto sessuale
con George in passato. Brandon ha perso la causa. Durante il processo,
Boy George ha affermato che Kirk Brandon è stato il grande amore della
sua vita, dichiarando di amarlo ancora, il che non risulta troppo
difficile da credere, a giudicare dalla incredibile bellezza di una
delle ballate su Cheapness and Beauty,
appropriatamente intitolata "Unfinished Business" (qualcosa come
«Questione da definire» o «Affare in sospeso»), a proposito della quale
George scrive nei Credits del libretto: "Ringrazio Kirk Brandon per
continuare a rimanermi in mente e per avermi aiutato a scrivere una
canzone meravigliosa". Nel suo libro, George racconta anche la sua versione della relazione
segreta con Jon Moss, il batterista dei Culture Club, rivelando che
molte delle canzoni da lui scritte per i Culture Club erano indirizzate
proprio a Moss, e sostenendo inoltre che Jon, nonostante fosse all'epoca
bisessuale, non si era mai sentito a suo agio in un rapporto
omosessuale, pur avendo addirittura interrotto un fidanzamento ufficiale
per stare con George. Tutto questo è stato confermato da Jon Moss in
persona, durante la riunione dei Culture Club, a cavallo tra la fine
degli anni novanta e il Nuovo Millennio. Nel luglio del 1998, infatti, i Culture Club si sono riformati, facendo tre date a Montecarlo, per poi unirsi agli Human League e al musicista Howard Jones nel cosiddetto Big Rewind Tour negli USA. Il mese dopo, la band ha preso parte allo show in tarda serata di David Letterman ("Late Night with David Letterman"),
facendo una comparsa in Gran Bretagna, per la prima volta dopo 14 anni.
Più tardi nel corso dell'anno, il gruppo ha avuto un nuovo successo
discografico nel Regno Unito, raggiungendo la Top Ten con il singolo
inedito "I Just Wanna Be Loved" (Numero 4). La riunione è durata fino al
2002, producendo il doppio album raccolta/live, intitolato Greatest Moments - VH1 Storytellers Live e il nuovo album di inediti Don't Mind If I Do, pubblicato nel 1999,
da cui sono stati estratti altri due nuovi singoli, "Your Kisses Are
Charity" (Numero 25 in Gran Bretagna) e il doppio lato A "Cold
Shoulder"/"Starman" (Numero 43), passato alla storia come il più grande
flop britannico in assoluto per la band, nonostante la cover del brano di David Bowie, "Starman", sia diventata un momento molto atteso nei concerti dal vivo. Al periodo 1998-2002 risalgono anche numerose raccolte, sia in CD che in DVD, sia in studio che dal vivo, sia ristampate che inedite. Nel 1998, Boy George ha iniziato a scrivere una colonna settimanale sul quotidiano "The Daily Express" e ha condotto un programma radiofonico, anch'esso settimanale, sul "Galaxy Radio Network". Nel mese di ottobre del 2005, è stato arrestato, a New York City, per sospetto possesso di cocaina, comparendo in tribunale nel febbraio del 2006, dove ha dichiarato che la droga non era sua, affermando la sua innocenza. Attività attuale: Boy DJ George, The Twin, progetti recenti Boy George è un DJ di successo, tra i più originali ed alternativi della scena dance
attuale, che organizza molte serate in quanto tale, mentre, in veste di
cantante, pubblica dischi sempre più di rado, andando in tournée
saltuariamente. Rimane comunque un'icona della musica pop. Nel 2010 viene eletto alla posizione n.° 80 nell'annuale classifica "Top 100 DJ" indetta dalla famosa rivista Dj Magazine. Ha cantato il popolare inno Hare Krishna, "Bow Down Mister", anche in duetto con la cantante indiana Asha Bhosle. Inoltre, è recentemente apparso come ospite nel talk-show/British comedy "The Kumars at No. 42". Tra gli ultimi lavori da lui pubblicati, sono da ricordare la raccolta di brani inediti su richiesta dei fans, intitolata The Unrecoupable One Man Bandit, del 1999, con brani maggiormente tratti dal séguito mai pubblicato dell'album del 1995, Cheapness and Beauty, e l'album di ballate acustiche (per metà edite, per l'altra metà inedite), dal titolo U Can Never B2 Straight, del 2002. Tra il 2003 e il 2004,
Boy George ha dato vita ad un nuovo progetto musicale, simile nella
forma e nei contenuti (entrambi però estremizzati, sia nel look quasi teatrale che nelle sonorità pesantemente elettroniche) a quello dei Jesus Loves You, vale a dire The Twin, più che un gruppo, un altro pseudonimo di copertura, con il quale rilanciarsi cautamente nella nuova esperienza solista, dopo il secondo scioglimento dei Culture Club, avvenuto nel 2002. Come The Twin, George pubblica l'album Yum Yum (da cui trae 4 singoli in edizione limitata, "Here Come the Girls", "Electro hetero", "Sanitised" e "Human Racing") e un EP, intitolato come la pseudo-band, "The Twin",
trainato dal brano "Nothing", in un periodo molto creativo e
liberatorio, nel quale gli è finalmente concesso di cantare ciò che più
gli aggrada. Oltre ad essere un periodo "creativo e liberatorio" è
sicuramente anche e soprattutto un periodo controverso; il cantante
registra la colonna sonora per il porno-gay film "Manhattan Heat" della
Lucas Entertainment con lo pseudonimo di "The twin". È passata molta
acqua sotto i ponti da quando Boy George diceva che al sesso preferiva
una tazza di tè. Nel 2005, ha pubblicato Straight in Gran Bretagna, il suo secondo libro autobiografico, contenente l'omonimo "Straight EP", con cinque brani, quattro dei quali inediti e uno (l'intensa ballata "Julian") già incluso anche nel precedente citato album U Can Never B2 Straight. Dopo aver vissuto per un paio d'anni Manhattan, dove, il 7 ottobre del 2005, è stato arrestato per sospetto possesso di cocaina[3] ed è comparso in tribunale il 1º febbraio del 2006 (BBC
Online Report), accusato di possesso di cocaina. L'8 marzo 2006 si è
dichiarato colpevole di aver fatto perder tempo alla polizia (lui stesso
aveva chiamato la polizia la sera dell'arresto, in evidente stato
confusionale dovuto all'uso di stupefacenti, per denunciare un presunto
furto mai avvenuto). Le voci sulla sua crisi personale sono avvalorate
da diverse notizie: nel maggio 2008 ad esempio il cantante è stato fotografato mentre vendeva magliette a 10 sterline in un mercato rionale di Londra. Alti, bassi, discese ardite e risalite costellano la vita di George,
infatti nella tarda primavera 2008 intraprende una nuova tournée che
chiama "Songs that make you dance and cry Boy George Live" in cui il
cantante ripropone brani del suo passato con i Culture club e materiale
da solista. La tournée, originariamente pianificata con date negli
States, America Centrale e Regno Unito
(includendo qualche data europea ad alcuni festival estivi) a causa del
diniego del visto d'ingresso da parte del governo statunitense, viene
circoscritta soltanto a qualche data in centro America mentre le tappe
europee rimangono invariate. George non riesce a concretizzare il suo
ritorno live, dopo dieci anni di assenza, negli States. Incassa suo malgrado la sconfitta ma non si perde d'animo. Nel
segmento inglese del tour l'artista riceve un buon consenso personale,
anche se la voce non è più la stessa ed il fisico appesantito lo rendono
una pietosa caricatura di se stesso. Altalenante il responso da parte
del pubblico: alcune date sono tutte esaurite, altre vengono annullate a
causa della scarsa prevendita di biglietti. Parte dei suoi fans
continuano ad amarlo incondizionatamente, altri gli hanno voltato le
spalle.
Per nulla turbato, continua a fare ciò che gli riesce meglio: in
ottobre immette sul mercato digitale, in ben tre versioni, "Yes we can"
(il suo nuovo singolo) e, nello stesso mese il canale via cavo Living TV
trasmette in Inghilterra "Living with Boy George", un documentario in
cui George mostra la sua quotidianità di persona ed artista, sempre in
bilico tra coerenza e contraddizione, genio e sregolatezza. Il cantante è
comunque deciso a voler ribadire e rafforzare nei confronti del grande
pubblico il suo status di musicista capace e compositore talentuoso. Annuncia un nuovo tour-nostalgia "Here and now" insieme ad alcune
"vecchie" glorie della scena musicale anni 80 da realizzarsi nel 2009 e
partecipa al alcuni show televisivi in Europa accompagnato dalla sua
band. In Inghilterra, è ospite di numerosi talk show; e concede una
serie interminabile di interviste, ribadendo la sua redenzione: stop
definitivo a droghe ed alcool e serio intento di voler esser considerato
un artista - e non una persona che entra ed esce dalle aule dei
tribunali. Ma nelle aule di un tribunale George ci tornerà presto portando con
sé il fardello della condanna: a Londra viene giudicato colpevole di
sequestro di persona. Boy George è stato accusato di aver ammanettato ad
un letto l'escort gay sieropositivo Audun Carlsen,
a suo dire reo di volergli sottrarre foto semi-pornografiche dal
computer. Secondo quanto emerge durante il processo George ha colpito
l'escort con una catena. Lui si difende dicendo che i suoi erano intenti
intimidatori attuati al fine di impedire il presunto furto, il cantante
avrebbe legato Carlsen solo per verificare di non esser stato derubato.
Viene processato e ritenuto colpevole. Amareggiato, abbandonato anche da i fan più irriducibili, il cantante
afferma di esser comunque sereno e convinto della propria innocenza,
decide però di voler cancellare ogni sua apparizione pubblica fino al
giorno in cui verrà emessa l'entità della condanna. Ma George è George,
ed è ancora una volta il suo spirito contraddittorio a prendere il
sopravvento, contrariamente a quanto annunciato, nel dicembre 2008 dichiara di voler tenere i due concerti al Pigalle Club di Londra
pianificati prima del processo. A chi gli chiede il perché di questo
suo ripensamento, serafico risponde; "È il mio mestiere, perché non
farlo?". Il 16 gennaio 2009
George viene condannato a 15 mesi di reclusione per essere poi
rilasciato nel mese di maggio dello stesso anno anche se, per qualche
mese, porterà un braccialetto elettronico che ne localizza gli
spostamenti. Saldato il debito con la giustizia, sul finire del 2009,
George si tuffa a capofitto in una serie di nuovi progetti: incide nuove
canzoni, ricomincia i suoi DJ set, lancia nuovi artisti, pianifica
concerti, concede interviste e si presta a nuove session fotografiche.
L'ennesima rinascita di un artista che, tra mille contraddizioni, rimane
un punto di riferimento nella cultura POP moderna. Il 22 settembre 2012 si è esibito a piazza Europa di Terni come ospite speciale della notte bianca.Fotografo Boy George si è dedicato anche alla fotografia, realizzando, tra l'altro, un servizio fotografico al modello e attore porno Johnny Hazzard. Citazion Da un giornale londinese del 1984: "Non sono gay, e non sono un travestito." Prima di dichiararsi apertamente gay, in altri momenti, si è poi successivamente descritto come "bisessuale", "molto confuso", "non confuso", e "non poi tanto appassionato del sesso"Boy George (born George Alan O'Dowd on 14 June 1961) is an English singer-songwriter, who was part of the English New Romanticism movement which emerged in the early 1980s. His music is often classified as blue-eyed soul, which is influenced by rhythm and blues and reggae. His 1990s and 2000s-era solo music has glam influences such as David Bowie and Iggy Pop. During the 1980s, Boy George was the lead singer of the Grammy and Brit Award winning pop band Culture Club. He also founded and was lead singer of Jesus Loves You
during the period 1989–1992. Being involved in many activities (among
them songwriting, DJing, writing books, designing clothes and
photography), he has released fewer music recordings in the last decade Boy George was born George Alan O'Dowd at Barnehurst Hospital in Bexley, Kent on 14 June 1961, to Jeremiah and Dinah O'Dowd (née Glynn), who were originally from Thurles, County Tipperary, Ireland. He lived with his family on the Middle Park Estate at Joan Crescent London SE9. He attended Eltham Green School in Eltham.[1] He is one of six children. His siblings are Richard, Kevin, David, Gerald, and Siobhan. He was a follower of the New Romantic
movement which was popular in Britain in the early 1980s. George
frequently lived at the infamous Warren Street Squat in Central London.
George and his friend Marilyn were regulars at The Blitz,[2] a trendy London nightclub run by Steve Strange of the group Visage.[1] George and Marilyn also worked at the nightclub as cloakroom attendants.[citation needed] Culture Club Boy George's androgynous style of dressing caught the attention of music executive Malcolm McLaren (previously the manager of the Sex Pistols), who arranged for George to perform with the group Bow Wow Wow.
Going by the stage name Lieutenant Lush, his tenure with Bow Wow Wow
proved popular, which didn't sit so well with the group's lead singer Anabella Lwin. George eventually left the group and started his own band with bassist Mikey Craig. Next came Jon Moss (who had drumming stints with The Damned and Adam and the Ants), and then Roy Hay. The group called themselves In Praise of Lemmings, but the name was later abandoned, as was their next name, Sex Gang Children.
Realizing they had a transvestite Irish singer (George), a black-Briton
(Craig), a Jewish drummer (Moss), and an Anglo-Saxon Englishman (Hay),
they settled on the name Culture Club, referring to the various ethnic backgrounds of the members. George and Moss, initially unbeknownst to other band members Craig
and Hay and the general public, were involve in a romantic relationship.
The band recorded demos that were paid for by EMI Records but the label declined to sign them. Virgin Records, however, expressed interest in signing the group in the UK for European releases, while Epic Records handled the US and North American distribution. They recorded their debut album Kissing to Be Clever (UK#5, US#14,) and it was released in 1982. The single "Do You Really Want to Hurt Me?",
became an international hit, reaching No. 1 in a dozen countries around
the world, plus top ten in several more countries (US No. 2). This was
followed by the Top 5 hit "Time (Clock of the Heart)" in the US and UK,
and "I'll Tumble 4 Ya" which reached US No. 9. This gave Culture Club
the distinction of being the first group since the Beatles to have three Top 10 hits in the US from a debut album. Their next album, Colour By Numbers was an enormous success, topping the UK charts and hit No. 2 in the US. The single "Church of the Poison Mind" became a Top 10 hit, and "Karma Chameleon"
became an international hit, peaking at No. 1 in sixteen countries, and
the top ten in additional countries. It hit No. 1 in the US where it
stayed for three weeks. It was the best-selling single of the year in
the United Kingdom, where it spent six weeks at No. 1. "Miss Me Blind" and "It's a Miracle" were Top 5 and Top 20 hits respectively in the US. "Victims" was another Top 5 UK hit.
The band's third album Waking Up with the House on Fire (UK#2, US#26) was not as big a hit as it predecessors. It featured the hit single "The War Song" and a modest hit in "Mistake No. 3". George then provided a lead vocal role on the Band Aid international hit single "Do They Know It's Christmas". The single featured mostly British and Irish musical acts, and proceeds from the song were donated to feed famine victims in Africa, particularly the 1984-1985 famine in Ethiopia. In 1986, George guest-starred on an episode of the television action-drama series The A-Team, in which he played himself. The episode was entitled "Cowboy George". George had been using drugs for several years now, and by 1985, he
had developed a heroin addiction. His relationship with Jon Moss had
also completely soured, and the two could hardly stand to be around each
other at that point. The group released its fourth album, From Luxury To Heartache (UK#10, US#32), and it featured one hit single, "Move Away".
However, word shortly began circulating in tabloids that George was
addicted to drugs. He was arrested in Britain for possession of
cannabis. Shortly thereafter, keyboardist Michael Rudetsky, who co-wrote
the song "Sexuality" on Culture Club's From Luxury to Heartache
album, was found dead of a heroin overdose in George's London home.
Rudetsky's parents filed a wrongful death suit in Britain against
George, seeking financial damages for their son's death. With George's
drug addiction, the underwhelming performance of their last two albums, a
soured romance between band members shrouded in secrecy, and a wrongful
death lawsuit looming, the group ultimately disbanded. George won the court case against the Rudetskys and was not required
to pay any monetary damages. He would agree to seek treatment for his
addiction. George, however, would lose another friend, Mark Vaultier,
who overdosed on methadone and Valium at a party. George never made it to the party. He had been arrested en route to the party on suspicion of carrying drugs. Solo career: late 1980s Boy George, now a solo artist and signed to Virgin Records in the US
and internationally, entered treatment for his addiction. He was
prescribed narcotics to treat his addiction to heroin. In kicking his
heroin addiction, he then became addicted to the prescription narcotics that were used during his treatment. In 1987, he released his first solo album, Sold,
and enjoyed its success in Europe. It spawned the UK singles
"Everything I Own" (UK No. 1), "Keep Me In Mind" (UK No. 29), "To be
Reborn" (UK No. 13), and the title song, "Sold" (UK No. 24). The singles
were hits in various other European countries as well. The album's
success, however, was not duplicated in America. This may be due in part
to the fact that George was prohibited by US authorities from
travelling to the United States for several years because of his British
drug charges. He was therefore unable to be in America to help promote
the album. He did score his first solo US Top 40 hit with the single
"Live My Life" (US No. 40) from the soundtrack to the movie Hiding Out. Tense Nervous Headache (1988) and Boyfriend
(1989) would be his next two internationally released albums; however,
these two albums would not be distributed in the US. Instead, Virgin
Records selected several songs from each of these albums for a North
American-only release called High Hat (1989). High Hat scored a US Top 5 R&B hit in "Don't Take My Mind on a Trip", produced by Teddy Riley. George's following single in the UK was a protest song against the UK Conservative Party's
legal restriction that anyone working for a local authority be barred
from "promoting" homosexuality. The song, "No Clause 28 (Emilio Pasqez
Space Face Full Remix)", in relation to the UK's Clause 28, was an underground acid house hit. In 1989, George formed his own record label, More Protein, and began recording under the name Jesus Loves You, (writing under the pseudonym Angela Dust, a word play on angel dust).
He released several underground hits; "After The Love", "Generations Of
Love", and "Bow Down Mister", the latter giving him a UK Top 30 hit in
1991. Inspired by his involvement in the Hare Krishna movement (ISKCON),[3] George had written the song during a trip to India. Another single, "One On One", featured a remix by Massive Attack. From March 1990 to April 1991, George presented a weekly chat and music show on the Power Station satellite channel called Blue Radio. In 1992, George had a major US and UK hit with the song "The Crying Game",
from the movie soundtrack of the same name. The movie became a surprise
hit and the single reached the No. 15 in the US. Although he had had
several solo hits in Europe, this would be Boy George's biggest US hit
since Culture Club's "Move Away" reached the US Top 20. He has also enjoyed a second career as a notable music DJ. His first
gig as a DJ was at Phillip Sallon's new nightclub, Planet's, located in
Pickadilly. In the 1990s he came to the attention of legendary
rave/house promoters Fantazia who asked him to mix 1 of the discs on the 2 volume in their new compilation series Fantazia The House Collection 2.
This compilation was a success in the UK, going gold. The album was
also sold to Sony for European-wide release. London nightclub Ministry of Sound
hired him to compile one of their first CDs, and it promptly sold
100,000 copies. He then completed some compilations for them, five of
them being the Annual I to V. George made many recordings between 1990 and 1994, but none were issued. In 1992 a pop and world music-oriented
album was scheduled for release by a group George was fronting called
Jesus Loves You. The album, to be named "Popularity Breeds Contempt",
was never released. An EP entitled "Sweet Toxic Love" released in 1990
reached No. 65 on the UK Chart. The phrase "popularity breeds contempt"
was used as the opening line on the beginning of the 1993 greatest hits
album At Worst: The Best of Boy George and Culture Club. In 1993, George was featured on the P.M. Dawn single "More Than Likely" which became a moderate US and UK hit.
George showed an interest in releasing a rock album. He released the rock-driven album Cheapness and Beauty in 1995, but the album was not successful, although the single "Same Thing in Reverse" became a minor US hit. The Unrecoupable One Man Bandit Volume One
was the next album release, first being sold on the internet only. It
was then distributed by independent labels. Another project from the
time was a new group that would include Boy George and two long-time
musicians, John Themis and Ritchie Stevens. Initially named "Shallow",
it was later renamed "Dubversive". The project took place in 1997 and
was to include trip-hop, dub and reggae. The project was not picked up
by any major labels but some of the songs were later included on the
2002 Culture Club Box Set, and some others appeared on eBay in 2004. On some other labels, several dance-oriented songs were released in
various countries. For example, "Love is Leaving" went Top 3 in Italy
and "When Will You Learn" reached the top positions in the Swiss charts.
"When Will You Learn" was also nominated for the Best Dance Recording,
at the Grammy Awards. In 1999, Boy George collaborated on songs with dance-oriented acts. For example, "Why Go", a slow-paced track with Faithless, from their Sunday 8 pm LP, was later released in a remixed form in some European countries and Australia. A track was done with Groove Armada, named "Innocence Is Lost", but was only released on a promo 12" in 1999. NSolo career: 2000s Boy George remained a figure in the public eye, starring in the London musical Taboo, based on his life (George did not play himself, opting instead to take on the persona of Australian-born performance artist Leigh Bowery). Boy George was nominated for a Tony Award for the "Best Musical Score" and Taboo was a great success in London's West End, though a heavily-altered Rosie O'Donnell-produced run in New York City was short-lived (100 performances, versus the two-year run in London). In 2002, Boy George released U Can Never B2 Straight,
an "unplugged" collection of rare and lesser known acoustic works. It
contained unreleased tracks from previous years as well as some ballads
from Cheapness And Beauty and the Culture Club album Don't Mind if I Do.
It received the best reviews of Boy George's solo career, many of them
highlighting his strong song writing abilities. The record was only
released in the UK and Japan, and received almost no promotion from
Virgin Records, only rising to No. 147 on the UK album charts. From 2002 to 2004, under the pseudonym "The Twin", Boy George experimented in electronica,
releasing limited edition 7" singles and promo records. Performed in
small venues such as the Nag Nag Club, the material was considered
innovative, but not commercially marketable.[citation needed]
This period, however, was a very creative and liberating one for
George; for "The Twin", could sing whatever he wanted. The limited
releases included four 500 to 520 copies 7", one limited 12" (for
Sanitized) and a promo CD, 1000 copies 13-track album Yum Yum. Two years later, it was released via digital outlets like iTunes.
An album recorded in the Spring of 2003 was also shelved. A
collaboration with electronic combo T-Total, the album was a collection
of covers of songs by Jefferson Airplane, David Bowie, John Lennon, Dusty Springfield, T. Rex, and Eurythmics
among others. It is suggested that Boy George's numerous abandoned
projects are due to his broad interest and need to explore other
creative mediums such as photography, writing, and fashion. During 2003, he presented a weekly show on London radio station LBC 97.3 for six months. He wrote the foreword for a feng shui book called Practical Feng Shui by Simon G. Brown (published in 1998). He also appeared as a guest on the British comedy-talk show The Kumars at No. 42. In March 2005 he was the guest host for an episode of The Friday Night Project, for Channel 4 television. On his "More Protein" website, George did announce another unreleased album, named Straight,
for mid-2005. It was to include tracks such as "Panic" and "Talking
Love". Four tracks were released as a sampler with the book of the same
name in 2005. A reggaeton oriented EP was also planned for August 2006
but was never released. Some recent tracks were shared by George himself
in late 2006 and early 2007 on his YouTube account, his three Myspace
pages and sometimes on his official site. In January 2007, Boy George
released "Time Machine" on Plan A Records. "Time Machine" was co-written
by double Ivor Novello Award-winning songwriter Amanda Ghost who also co-wrote "You're Beautiful" with James Blunt.[4] On 20 October 2006, it was announced that he would be writing some tracks for Kylie Minogue (News.com.au story)
with Amanda Ghost; however, the songs were not included on her 2007
album. It was not the first time that George wrote songs for other
artists; in the past, he shared songwriting credits with the Beach Boys, Caron Wheeler, Charlotte Church, Mica Paris and many others. He also wrote many of the tracks for the artists on his own dance oriented music label, More Protein, such as Eve Gallagher, Zee Asha, Lippy Lou, and E-Zee Posse. Boy George has run his own fashion line for some years, called
"B-Rude". B-Rude has shown at fashion shows in London, New York and
Moscow. On 24 December 2006, George appeared on a one-off BBC TV
programme Duet Impossible in which he performed with himself from the 1980s and joked about his street cleaning. Later in 2007, two electronica/dance collaborations were released in
limited editions. In the spring, the track "You're Not The One" was
remixed from an old demo and released with the dance combo "Loverush UK"
reaching the top 20 in the UK dance chart. It was a digital-only
release, available in many digital retailers like iTunes. Also on
iTunes, a new collaboration with trip-hop/electro band Dark Globe,
called "Atoms", was released on 19 November. The single contains eight
versions, from the slow original to electro remixes by Ariya and Henrik Schwarz.
Also in late 2007, an EP titled "Disco Abomination" appeared on the
internet, available for download on several underground outlets. It
included new remixes of tracks like "Turn 2 Dust", "Love Your Brother",
and covers of "Don't Wanna See Myself" and "Go Your Own Way". Most of
the versions are remixes done by German producer Kinky Roland.
On 25 February 2007, George was special guest DJ at LGBT nightspot,
The Court Hotel in Perth, Western Australia. On 4 March 2007, George
performed as a DJ at the Hordern Pavilion in Sydney for the Mardi Gras Festival. On 11 May 2007, George performed as a DJ at the launch party for the Palazzo Versace in Dubai, UAE.
George cancelled his planned 2007 October tour via an announcement on
his official website. In 2007: George toured as a DJ, visiting Florence,
Stuttgart, Rotterdam, Toulouse, Auckland, Brisbane, Melbourne, Sydney,
Dubai, Skopje, Niagara Falls, Montreal, Toronto, Cagliari, Blackpool,
Coventry, Munich, Naples, Mantova, Lyon, Follonica, Paris, Kristiansand,
Noli, Rio de Janeiro, São Paulo, Amsterdam, Beirut, Budapest,
Skanderborg, Baia, London, Mykonos, Geneva, Lausanne, Stockholm,
Manchester, Brussels, Bologna, Hong Kong, Letterkenny, Aix-en-Provence,
Reims, Moscow and Genova. Upon his return from prison[clarification needed]
Boy George resumed his successful DJ career embarking on a worldwide
tour of clubs. George has played a special residency at the Shaw Theatre
in London (in which all shows were sold out) from 23 January 2008,
followed by a full UK tour.[5] In April 2008, The Biography Channel
featured a documentary on the life of Boy George. The American tour
which was planned for July/August 2008 had to be cancelled because he
had been denied a United States visa due to a London court case
scheduled for November 2008. On 2 July 6 concert dates in South America
were announced. Boy George participated in RETROFEST held in Scotland in
August 2008,[6] and a 30-date UK tour took place in October/November 2008. In 2009 he signed a new record deal subsequently releasing the album Ordinary Alien – The Kinky Roland Files
in the autumn of 2010. The album consisted of previously recorded
tracks mixed by longtime dance partner Kinky Roland. He took part in
Night of the Proms, which is a series of concerts held yearly in
Belgium, the Netherlands, Germany and Spain. Regularly there are also
shows in France, Austria, Switzerland, Luxembourg and the Scandinavian
countries. The concerts consist of a combination of pop music and
popular classical music (often combined) and various well-known
musicians and groups usually participate. On 11 May 2009, Boy George was released from prison at HMP Edmunds Hill in Newmarket, Suffolk, four months into a fifteen-month sentence for the assault and false imprisonment of a male escort, in his East London flat. He was tagged and placed on a curfew for the remainder of the sentence.[7]
In December 2009, Boy George had a successful run of concerts at the Leicester Square Theatre in London's West End. Solo career: 2010s 26 November 2010 saw the release of British DJ and musician Mark Ronson’s third single from his album Record Collection. "Somebody to Love Me"
featured Boy George and was met with critical acclaim from critics and
also meant a return to BBC Radio 1’s play list after being banned for
many years. Reunions In July 1998, a reunited Culture Club performed three dates in Monte Carlo and then joined the Human League and Howard Jones in a "Big Rewind" tour of the US. The following month, the band appeared on the Late Show with David Letterman
and made an appearance in Britain, their first in 14 years. Later that
year, the band had a Top 5 hit in the UK with "I Just Wanna Be Loved"
and later a top 30 hit with "Your Kisses are Charity". In 2006, the band
decided to again reunite and tour; however, George declined to join
them for this tour. As a result, two members of Culture Club replaced
George with vocalist Sam Butcher. George has expressed his displeasure
at the turn of events.[8] Finally, after one showcase and one live show, that project was shelved. Boy George announced in 27 January 2011 to the BBC
that there will be a 30th anniversary Culture Club reunion tour
sometime later in the year and that they would be releasing a new album
in 2012.[9]
Although the 2011 tour never took place, Culture Club did play two live
concerts, in Dubai and Sydney, the latter being a New Year's Eve
concert. In interviews given shortly before the concerts, the group
confirmed that they were indeed recording new material. Legal problems By the late 1980s, George had been struggling with his severe heroin addiction for many years.[10]
He attempted to perform concerts while under its influence. Addictions
to other drugs soon followed. Determined to save George's life, his
younger brother David made an appearance on UK national television and
discussed George's drug habit, which George had been publicly denying at
that time. In 1986, Boy George was arrested for heroin possession as
part of "Operation Culture."[11] In 1995, Kirk Brandon sued George for libel claiming that George mentioned a love affair between them in George's autobiography, Take It Like a Man. George won the court case and Brandon was ordered to pay £200,000 to Virgin Records,
EMI Virgin Music and the book publisher in costs. Brandon declared
himself bankrupt, which resulted in Boy George paying over £60,000 in
legal fees.[12]
On 7 October 2005, George was arrested in Manhattan on suspicion of cocaine possession and falsely reporting a burglary. George denied that the drug was his.[13]
In court on 1 February 2006, the cocaine possession charge was dropped
and George pleaded guilty to falsely reporting a burglary. He was
sentenced to five days of community service, fined US$1,000 and ordered
to attend a drug rehabilitation program.[14] On 17 June 2006, a Manhattan judge issued a warrant for the arrest of
Boy George after he failed to appear in court for a hearing on why
George wanted to change his sentence for the false burglary report.
George's attorney informed the court that he had advised George not to
appear at that hearing.[15] On 14 August 2006, George reported to the New York City Department of
Sanitation for his court-ordered community service. As a result of the
swarming media coverage, he was allowed to finish his community service
inside the Sanitation Department grounds.[16] In a February 2007 interview, the performer explained: "People have
this idea of Boy George now, particularly the media: that I'm tragic,
fucked up. I mean, I'm all those things, but I'm also lots of other
things. Yes, I've had my dark periods, but that isn't all I am."[17] On 5 December 2008, George was convicted in Snaresbrook Crown Court, London, of the assault and false imprisonment of Audun Carlsen.[18] On 16 January 2009, he was sentenced to 15 months' imprisonment for these offences.[19] George stated that Carlsen was viewing his private information without George's consent. Initially sent to HMP Pentonville in London, George was later transferred to HMP Edmunds Hill in Newmarket, Suffolk (a category C prison).[20] On 11 May 2009, George was released after serving four months of his 15-month custodial sentence at HMP Edmunds Hill. He was released on home detention curfew and was required to wear an ankle monitor for 90 days.
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"the brothers" |
On 23 December 2009, George had his request to appear on the final series of Celebrity Big Brother (to be broadcast on Channel 4) turned down by the Probation Service.
Richard Clayton QC, representing the Probation Service, said George's
participation would pose "a high level of risk" to the service's
reputation. Clayton argued that if he used the show to promote his
status as a celebrity and earn "a lucrative sum of money" it could
undermine public confidence in the criminal justice system.[22]
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"CULTURE CLUB" |
In January 2011, George agreed to return to the Church of Cyprus
an 18th-century icon of Christ that he had bought without knowing its
origin. The icon, which had adorned his home for 26 years, had been
looted from the church of St Charalampus from the village of New Chorio, near Kythrea. George had originally purchased the icon from a London art dealer eleven years after the Turkish invasion of Cyprus. He returned the icon at the Saints Anargyroi Church, Highgate, north London.[23][24] Memoirs Harper Collins published his first autobiography, Take It Like a Man, in 1995, written with Spencer Bright. The book was released to coincide with the timing of George's solo album, Cheapness and Beauty, actually released at the same time, dealing with the same themes, and also including a number of photographs as in the book. Take It Like a Man was a best-seller in the UK. In 2005, Century published Straight, his second autobiographical book, this time written with author Paul Gorman. It stayed in The Sunday Times
best-seller list for six weeks. This latter autobiography starts off
there where the former had stopped, though the two works are different
in style, due to their different co-authors, and all of the chapters
have a title in the 2005 book, while the 1995 autobiography only
featured numbered sections.


In 2006, in an episodic documentary directed by Simon George titled The Madness of Boy George, George declared on camera he was "militantly gay".[26] In a 2008 documentary Living with Boy George,
he talks about his first realisation he was gay, and when he first told
his parents. He discloses that he understands why men fall in love with
one another as well as with women.[27References in popular culture Boy George was portrayed on film by Douglas Booth in the BBC2 drama documentary Worried About the Boy. The TV film was aired in May 2010.[28]In BBC series Ashes to Ashes Boy George is portrayed as the cloakroom attendant at The Blitz.
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